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IMAT, stress cronico e oltre…

IMAT (infiltrazione muscolare del tessuto adiposo) e STRESS CRONICO


L’IMAT è una di quelle cose che non vengono riportate nel referto della RM, ma offre molte informazioni. Infatti, l’infiltrazione di grasso nel muscolo fa capire che si è in presenza di uno stato infiammatorio, predisponente stati dolorosi, che non dipendono principalmente da una problematica meccanica.

Un muscolo in quello stato sarà meno forte, meno efficiente e più disidratato.

L’IMAT ci dice anche che siamo in una condizione di:

- insulino resistenza,

- scarsa attività fisica,

- stato infiammatorio sistemico di basso grado,

- alimentazione a prevalenza infiammatoria (zuccheri, cibi industriali e processati),

- respirazione poco funzionale (ricordiamoci che il diaframma è un muscolo che lavora in sinergia col pavimento pelvico -altri muscoli - gli psoas, lo stretto toraci superiore),

- stress cronico: rimugini, possibili traumi emotivi ricorrenti, risposte allo stress ora poco funzionali, …


Questo è un esempio che ci fa capire che l’ernia non è la causa del problema, ma una conseguenza di un tessuto muscolare deteriorato (mi perdonino i colleghi per l’estrema semplicità, ma lo scopo è parlare a un pubblico vasto perché si possa diffondere conoscenza)


Si risolve con alimentazione, attività fisica (aerobica ed HIIT) e terapia manuale per il rilascio fasciali.

Se serve anche qualsiasi altra terapia che aiuti a ritrovare nuove strategie e strumenti  per far fronte alle difficoltà emotive.



Ricordo di una signora che si recò da me per dolori fortissimi al coccige. Trauma diretto 10 anni prima. Ma la cosa che mi colpì fu il suo modo di stare, il suo sguardo… sommati a quello che vedevo nelle sue risonanze potevo vedere chiaramente quanto avesse sofferto emotivamente nella sua vita, capii chiaramente che dovevo essere delicata come una farfalla per poterla aiutare. Prima di poter sfiorare la zona sacro coccigea era necessario vedere il suo cuore, la sua anima senza che si sentisse troppo osservata… è quell’equilibrio necessario, da trovare con ogni paziente. A volte il terapeuta si fa prendere dalla smania di dover fare a tutti i costi, a volte invece viene richiesto un semplice “guarda (ma non troppo) tutta la sofferenza che porto…ancor prima di dirmi cosa devo fare, cosa succede e di mettermi le mani addosso…”


Ti è venuto in mente qualcuno?


Dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata

Laureata in psicologia sociale



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