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Cos’è la felicità? - chiesto a 33 persone

Da un questionario online a libera diffusione sono pervenute 33 risposte in un lasso di tempo di 7 giorni.


In questa sede principalmente riporto i dati in modo imparziale, alla fine del post cercherò di aiutare a sviluppare la CONSAPEVOLEZZA di cosa sia per voi la felicità attraverso domande di riflessione, non come se fossero fatte al bar o da influencer, ma in qualità di professionista nel campo psico-corporeo da 15 anni.


DESCRIZIONE DEL CAMPIONE (persone che hanno risposto).

ETÀ:

     Il 69,7% delle persone che hanno risposto hanno un’età tra i 36 e i 55 anni, l’87,9% tra i 31 e i 60 anni.


ISTRUZIONE:

      Il 45,5% ha il diploma di scuola media superiore, un altro 40% possiede almeno una laurea


LAVORO:

    Il 39,4% è lavoratore dipendente è un altro 30,3% lavoratore libero professionista, il rimanente si suddivide in studenti e disoccupati.


Non è stato chiesto il genere di appartenenza.


QUESTIONARIO

Era composto da una domanda a risposta aperta “cos’è la felicità per te?” e altre tre a risposta multipla (le caratteristiche scelte sopra: età, lavoro, istruzione)


RISULTATI QUALITATIVI

Le parole più usate sono quelle che riguardano la relazione con gli altri (abbracciare, vedere il figlio, stare con gli altri, essere amati, essere ricordati, amare, condividere, connessione, …), particolarmente importanti per 13 persone, gruppo non omogeneo per età o istruzione, ma solo per la tipologia di risposte.


Per 5 persone è un “godere di qualcosa” (una bella giornata, un sorriso, di alcuni momenti, soddisfazione, gratificazione).


La parola “equilibrio”, “armonia” e “benessere” sono state usate da 5 persone.


6 persone hanno usato il verbo “sentire”.


5 hanno usato parole che richinavano a sensazioni di “pienezza”.


3 persone hanno dato “risposta non risposta”: -avere come problemi nella vita cose insignificanti

-esiste la felicità?

-non l’ho ancora capito


Ci sono risposte molto brevi:

  • amore

  • Tranquillità e serenità

  • Sentirsi amati

  • Vivere in armonia con se stessi

  • Essere amata dalla mia famiglia

  • La leggerezza del cuore

  • Respirare all’aria fresca

  • Sentirmi bene essere serena

  • Sentire l’amore di Dio

  • Equilibrio e salute

  • La capacità di meravigliarsi

  • Sentirsi contenti soddisfatti di se stessi


CONCLUSIONI

Da questi dati si potrebbe concludere che, per il campione indagato, rende felici le relazioni con gli altri e un godere/soddisfarci per/di qualcosa (le relazioni stesse, un evento, un’azione), possibilmente trovando equilibrio ed armonia.



ARRIVIAMO ALLA CONSAPEVOLEZZA

È importante essere consapevoli di cosa ci fa SENTIRE FELICI e tentare di non far dipendere le nostre emozioni dagli eventi esterni (si dice aumentare il locus of control interno).


Se ci rende felici stare con gli altri o sentirci amati, cosa faremo nel momento in cui ci troveremo da soli? Ci neghiamo la possibilità d’essere felici?


Amore, quale tipo di amore? Amore verso gli altri? Amore verso di te? Amore per la natura? Amore incondizionato? Amore servile?

Qui c’è il rischio della “coazione a ripetere”: cercare l’amore che non abbiamo avuto, ma rischiamo di trovarlo nella stessa forma in cui ci è stato “servito”.


Equilibrio… cosa significa equilibrio? Cosa ti dà equilibrio? O sei tu che riesci a offrirti adattamenti efficaci per trovare equilibrio? Il corpo ci dice ogni secondo cos’è l’equilibrio: continuo cambiamento, il miglior cambiamento in relazione agli stimoli esterni ed interni.


Serenità… cosa ti rende sereno? E cosa significa serenità? Assenza di stimoli? Isolamento? Non voler problemi? Questa potrebbe essere “illusione” di serenità. Non è possibile vivere senza stimoli esterni e imprevisti, quel che è possibile è non venire travolti dalle nostre emozioni e sensazioni che sono in risposta agli eventi della vita.


Godere… è una delle prime forze che ci spingono a sopravvivere, ma da cui possiamo diventare dipendenti, avete presente quando si cerca di passare da un obiettivo a quello successivo? Di qualsiasi genere: matrimonio, traslochi, viaggi, corsi di formazione, nuovo lavoro, figli… nel patologico entriamo nella masturbazione compulsiva, uso di droghe, alcolismo, autolesionismo…

Capita che quando ci sentiamo spenti sentiamo la ricerca di godere, questa è una vera felicità? O una risposta di sopravvivenza?


Per cui?

La felicità è un’emozione, quindi una risposta del nostro corpo a stimoli che arrivano dal mondo esterno (gli altri, la natura, ambiente), e dal mondo interno (nostri pensieri, sensazioni).

È un’emozione che serve a capire cosa ci fa bene (che può cambiare nel tempo) al fine di rendere piacevole la nostra esistenza.

Come tutte le emozioni se esasperata non è funzionale, anche la troppa felicità (un cuore troppo pieno) è pericolosa: non fa vedere o fa sottovalutare i pericoli.

Qualsiasi cosa per essere riempita va prima svuotata.


Vuoi contribuire con il PROSSIMO QUESTIONARIO? Puoi dire la tua sulla tristezza qui


Moltissime delle persone che incontro mi dicono “nessuno mi aveva fatto questa domanda!”… io sono la regina delle domande che cambiano prospettiva 🤣 (lasciatemi scherzare se no vi annoiate a leggere, inoltre devo essere in “tema social”).



_________________________

Dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata e MCB

Laurea triennale e specialistica in psicologia sociale

Laurea in scienze motorie


🌅instangram @nicolettadecol

🔵FB “Nicoletta De Col - osteopatia e psicologia”https://www.facebook.com/profile.php?id=100086145891545




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