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Il corpo ha le risposte che cerchi, ma...


Ormai si sente sempre più spesso parlare dei messaggi del corpo, di psicosomatica, ascoltarsi di più... ma cosa vuol dire veramente?

Questi “famosi” messaggi che ci invia il nostro corpo, quali sono?

Presso il mio studio di Chinesiologa - Emozioni e Postura - arrivano molte persone con qualche doloretto imputato a una postura scorretta e che dicono “voglio migliorarmi”.

Ma migliorarsi rispetto a cosa? Rispetto a chi? Postura scorretta... parliamone, perché è stata creata l’idea di una postura ideale, ma che non è raggiungibile se considerata a se stante: la postura è il riassunto dei nostri vissuti, è il quadro di Dorian Gray. 

Il dolore arriva perché il corpo sta indicando un punto di “sfogo”, quello che lui ha trovato più “sacrificabile” in quel momento, ma che NON è la causa del problema... il corpo indica che c’è un problema usando la sua simbologia.

E qui arriviamo al bello, perché possiamo comprare tutti i libri più fighi (metamedicina, interpreta i messaggi, il corpo ti parla...) sui messaggi del corpo, ma se non ascoltiamo (o non sappiamo come si fa) e non sappiamo la sua lingua (non abbiamo imparato il “corpese”) ... siamo fregati!

Si deve partire dalle basi:

- rendersi conto di avere un corpo,

- ascoltarlo,

- imparare la sua lingua/simbologia.

Ascoltando una lingua la si impara.

Arriviamo al dunque, per migliorare la postura dobbiamo capire che il dolore non va eliminato, va trasformato: comprenderlo e attuare i cambiamenti che ci indica.

Poi dobbiamo essere onesti con noi stessi.

Ecco una TESTIMONIANZA:

Ripensando all'esperienza vissuta da poco e a questo cammino di consapevolezza che abbiamo iniziato mi rendo conto che per troppo tempo ho creduto di essere solo la mia mente, pensando che il mio corpo fosse abbastanza autosufficiente da regolarsi e gestirsi da solo e che quindi non mi chiedesse nulla in cambio oltre alle briciole di attenzione che gli davo ogni tanto. Quando mi hai detto "Bene, oggi lavoreremo sulla paura. Sei pronta?" Come sempre, con gran fiducia, ti ho risposto "Si", senza avere la minima idea di cosa sarebbe successo. L'inizio è semplice "Respira" ma ti rendi conto dopo i primi minuti che se Respiri veramente inizi a portare in superficie pensieri ed emozioni che non ricordavi neanche di aver provato: è come usare un aspirapolvere potentissimo che aspira tutto, anche quel che si è incastrato negli angoli più lontani. E continuavo a Respirare e pensavo "Ormai mancherà poco. Perché mi vien da piangere solo respirando?" Ed é lì che il corpo ti risponde, quando ormai la tua mente è stanca ed inizia a farsi sentire dove non immagini. Prima mi sentivo come un unico blocco di pietra scura poi, man mano che continua la Respirarezione e la seduta procede, ho iniziato a liberare alcune zone e credevo ormai fosse finita e invece no. Quel che è capitato è di aver sentito qualcosa mai provato prima, un blocco alle gambe all'altezza delle ginocchia, come fossero cementate. Sembrava non si sciogliessero più. E lì ho capito che io non sono solo la mia mente, che negli ultimi anni ho cercato di alimentare con molta più cura del mio corpo: ho sentito il resto del corpo reclamare l'attenzione che non gli davo. Ho capito (o almeno questa é la conclusione a cui sono giunta) che la mia mente non mi dà una spiegazione per tutto, che anche il corpo ha bisogno di essere ascoltato e riesce a spiegarti ciò che la mente non può.

Dott.ssa Nicoletta De Col

Chinesiologa - Psicologa sociale - insegnante Hatha e Yin Yoga 

Lavora nel suo studio a Mogliano Veneto e in Ospedale Villa Salus

www.nicolettadecol.com


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