C’era una volta Qualcuno che aveva bisogno di obiettivi nella vita, di essere il meglio del meglio, per non poter essere sotto accusa o critica alcuna, per dimostrare agli altri il suo valore, per non sentirsi in colpa.
Qualcuno andava in giro con stato d’ansia “immotivato”, a volte si trovava col fiato corto, sentiva di non respirare bene, sentiva un “mal d’anima”, un’inquietudine dentro che non riusciva a spiegare: non c’erano motivi così profondi nella sua vita da determinare una malinconia così radicata. Ogni tanto percepiva un nodo alla gola quando deglutiva, una fitta alla bocca dello stomaco, il sonno non era ristoratore, gli mancava l’aria.
Qualcuno si sentiva gratificato nel seguire nuovi corsi formativi, nell’essere bravo a scuola, nell’essere il miglior venditore al lavoro, avere il più alto fatturato possibile da libero professionista. Qualcuno aveva sempre nuove aspettative, ma ad ogni obiettivo raggiunto la sua felicità e serenità non aumentavano. Sentiva la stanchezza, svogliatezza, non c’era appagamento completo.
Un giorno incontró Nessuno, questi era sereno, sembrava sapere il fatto suo, si relazionava alla grande con le persone, sapeva sempre cosa dire, sembrava felice. Qualcuno e Nessuno parlarono per lungo tempo, finché Qualcuno non si trattenne più dal chiedere: ”come fai ad essere così felice?” Nessuno rispose: “Io sono Nessuno!” Nel prossimo articolo i riferimenti in letteratura e la morale della “favola” Se volete potete scrivermi la vostra visione. Dr.ssa Nicoletta De Col www.nicolettadecol.com Cell.3409717791