Per Ferragosto ho pensato ad una lettura da ombrellone, pochi tecnicismi e più “gossip”. Un post con cui spero di aiutare qualcuno anche parlando di me. Un racconto (quindi un po’ lunghetto).
Nasce dal fatto che molte persone mi chiedono come mai io sappia tanto sull’alimentazione e l’intestino. E mi dicono “eh ma tu cosa mangi?! Io non posso togliere il latte”.
Dopo uno stress di 2 anni per le normative governative che mi hanno fatto perdere il 90%del mio lavoro, un aborto spontaneo con raschiamento e il covid, il mio intestino é crollato: oggi io risulto intollerante a frumento/glutine, latte/derivati, nichel e lieviti.
Praticamente non potrei mangiare quasi nulla. 🤯
Per lieviti si intende tutto quel che fermenta: lieviti, miele, mais, uvetta, …
Il nichel per chi non lo sapesse si trova ovunque e principalmente in: cacao, avena, mais, pomodoro, kiwi, uva passa, lenticchie, piselli, farine integrali, olii vegetali, semi oleosi, mandorle, noci… io sono vegana e per me legumi e semi erano la principale fonte di proteine. Per me il cacao era il sostegno emotivo fin da quando ero bambina… e qui entriamo nel vivo della storia.
Quando consigliavo alle persone di eliminare, per esempio, l’alcol (nel corpo si comporta come lo zucchero) o i formaggi, mi hanno detto “eh, non riesco, é il mio modo per rilassarmi, é come se tu ti togliessi il cioccolato”. Per la mia salute l’ho fatto e per la mia bambina interiore che cerca amore attraverso i dolci é un periodo difficile: da 1 mese e mezzo niente cacao e dolci. Ora come adulta sto imparando ad offrire tutto l’amore che posso a me bambina attraverso la preparazione del cibo… e questo è interessante, perché a me adulta non piace cucinare, ma per amore verso me bambina sto imparando a farlo, a cercare soluzioni e combinazioni nuove per rispettare la scelta di non mangiare carne e allo stesso tempo rispettare l’intestino sensibile.
Insomma il mio intestino é il mezzo attraverso il quale imparo ad amare me stessa. É la parte di me più delicata, ma allo stesso tempo é dove risiede la fonte maggiore della mia salute. (Prova a pensare a quale è la tua… lí troverai il modo di amarti).
Lo so che è difficile.
Già a 6 anni sono stata ricoverata in ospedale per un blocco intestinale. Adesso ho 40 anni (fra due mesi 41 🙈) e il mio intestino è sempre alla ricerca di attenzioni, per un motivo o un’altro. Adoravo la pizza, sbavavo per un mars, bevevo litri di latte con il nesquik, al cinema quando avevo 20 anni mangiavo un’intera confezione di m&m’s, mangiavo intere stecche di cioccolata, adoravo il salame ungherese, la ricotta … adesso tutte queste cose me le scordo se voglio stare bene… e io voglio stare bene. Io amo la mia salute… come potrei fare la professione che faccio senza perseguire la salute, senza amore verso la salute che la Vita mi ha donato? Io amo la VITA, amo la salute che dona e che porta.
La sofferenza che ho avuto durante la mia infanzia e adolescenza ha fatto sì che io non mi rispettassi, quindi che io abbia abusato di dolci, infliggendomi altra sofferenza che mi ha reso così vulnerabile nell’intestino oggi.
Quello che dico alle persone che si recano da me è sempre per aiutare ad osservare la realtà in cui si trovano e per indicare loro alcune strade possibili.
E so che sono possibili, se io sono riuscita ad imparare a cucinare per me e ad eliminare i dolci, chiunque può cambiare. Si tratta di comprendere quale sofferenza ci sta ancora trascinando nel passato e quale modo abbiamo usato per alleviarle. (Tu puoi☺️)
Avevo 6 anni mentre subivo la prima violenza medica, tra dolori lancinanti dopo la corsa in ospedale con l’ambulanza d’urgenza. La violenza é stata il clistere, senza un’infermiera che mi spiegasse cosa succedesse, con un dolore lancinante (anche per la presenza del clistere) o senza una mano sulla fronte mentre vomitavo bile. Una violenza mentre sentivo mia madre ancora più agitata di me ed essere cacciata dalle infermiere.
Grazie a Dio ho evitato l’intervento chirurgico e dopo qualche giorno sono stata meglio, ma sapevo che tornando a casa sarei tornata al peggio, perché il mio blocco intestinale era dovuto all’incubo della vita quotidiana in casa.
Il mio intestino è lo specchio delle mie sofferenze, ha subito plurime violenze. (Quali sono state le tue? Ricorda che oggi non ci sono, il passato ci fa soffrire perché la nostra mente lo riporta nel presente).
Negli ultimi 10 anni mi sto occupando seriamente di lui, per guarirlo da questa mancanza d’amore. Sto dando a me bambina la forma d’amore incondizionato che non ha avuto )puoi farlo anche tu con te stesso). È solo da me stessa che posso avere l’amore di cui avrei avuto sempre bisogno. (Tu stai ancora cercando dagli altri quello che non hai avuto da bambino?)
Secondo me, La ricerca della salute è un viaggio che porta inevitabilmente all’amore (per questo ho chiamato il mio studio AMORE).
E cosa c’entra con l’osteopatia? L’osteopatia cerca la salute nel paziente e collabora con la Salute (l’Intelligenza Suprema, la Vita, la Saggezza che tutto muove).
Dottoressa Nicoletta De Col
Osteopata e massoterapista
Laureata in psicologia
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