Esiste un dolore che spesso coinvolge la zona cervicale e lombare, dovuto a un diaframma ipomobile. Esiste la connessione tra utero e gola: il dolore immenso che l’utero urla, ma che la gola trattiene.
Esiste quel muro creato attorno al cuore per sentire meno le probabilità di stare male, che trattiene la paura e fa apparire la donna più distaccata e fredda in una gravidanza successiva.
Esiste quella sofferenza dietro alla frase “è normale: sono cose che capitano! Doveva succedere!”
Esistono i dubbi sul chi si è, su cosa si vuole, sul perché e come. Può affiorare inutilità, senso di colpa.
E la postura di una donna, se quel dolore non viene ascoltato, vissuto e accettato, ne porterà i ”segni invisibili”.
Non solo la postura, qualsiasi parte del sistema corpo potrà somatizzare: tiroide, intestino, sistema immunitario...
Il dolore di un aborto o di un figlio cercato e mai arrivato può essere una memoria intensa che si radica nei tessuti biologici e vi rimane, se la sofferenza non viene trasformata in amore.
Non c’è una regola precisa: il corpo può somatizzare ovunque, ogni persona è diversa, perché vive e percepisce in modo differente.
Spero di aiutarti dicendoti che la sofferenza esiste, fa parte della vita.
È vero anche che molte coppie vivono il dolore perché non riescono avere figli e che altrettante vivono quello dell’aborto, ma ripetersi “è normale” non aiuterà. Come dirsi “c’è di peggio!”.
Quello che aiuta è vivere quelle emozioni contrastanti, ascoltare la ragione che dice una cosa e il cuore che ne sussurra un’altra. Quello che aiuta è ascoltare il corpo e dire a se stessi la VERITÀ: che fa un male cane, che si sente un senso di ingiustizia, che se ne ha diritto, che ...
Qualsiasi cosa tu senta, o abbia sentito, è vera perche la senti, esiste perché la senti, è presente perché la senti.
Sentire, accogliere e accettare non significa DIMENTICARE, ma vivere con profondo amore quello che hai imparato da questa esperienza e lasciare che il tuo cuore torni libero, lasciare che il tuo corpo sciolga le tensioni (emozioni tenute in gabbia) e allora la tua postura sarà quella di una persona che vive appieno, in alti e bassi, al meglio che può con quello che è. È importante riuscire ad elaborare/trasformare questo vissuto per te, ma anche nel caso decidessi di riprovare: LE MEMORIE RIMANGONO NEI TESSUTI, I TRAUMI VENGONO TRAMANDATI.
Insonnia, insoddisfazione di base, ricerca di significato, dolore fisso durante il ciclo, non sentirsi abbastanza, potrebbero essere il bagaglio di un* bambin* nat* dopo un aborto.
Queste parole vogliono aiutare, vogliono ricordare che si può fare il meglio (lasciamo stare la perfezione, non esiste: l’errore è importante affinché la Vita prosegui) per la propria salute, che significa fare il meglio per le persone che amiamo: se noi siamo in equilibrio, lo sarà anche chi ci circonda.
Ascoltati, accogliti, amati, perdonati (non è assolvere), vivi...
non sarà facile, ma sarà il meglio che puoi essere e sarà più semplice non avere tutto quello che si vuole.
Buona vita anima 💗
dott.ssa Nicoletta De Col
www.nicolettadecol.com
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