RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA
“Pensiero dicotomico: noi e loro”
Ritengo una fortuna aver studiato psicologia sociale e aver lavorato con i gruppi e la formazione, mi ha permesso, e tuttora mi offre, la possibilità di osservare alcune dinamiche che altrimenti non salterebbero all’occhio.
Il pensiero dicotomico è di prevalenza occidentale, manifestatosi con quello cartesiano di netta separazione delle cose.
L’essere umano ha separato quel che la Natura riesce a far COESISTERE. In natura non c’è un noi, c’è il tutto insieme, la complessità che permetta la Vita.
Gli esseri umani nel 2022 continuano a separare e a creare conflitti facendo percepire una MISERIA dell’essere umano, la scarsità delle risorse, quando invece possiamo osservare l’abbondanza nella Natura. È la nostra avidità ed egocentrismo a farci vedere la miseria.
Il “noi e loro”, la costruzione di un gruppo di appartenenza e un gruppo “gli altri” crea continui conflitti.
I primi esperimenti sociali (Sharif e Crave) sono stati fatti a dei centri estivi con dei ragazzini e le cose osservare sono state poi applicate nei gruppi di lavoro aziendale con molto successo in situazioni competitive (sottolineo competitive!!!) e soprattutto in condizione di scarse risorse (vi ricorda qualcosa di questi mesi?).
Durante gli esperimenti hanno assistito a conflitti tra i 12enni molto preoccupanti, che sono riusciti a risolvere unicamente creando un problema risolvibile solo con l’Unione delle forze (avete presente quando nei film vediamo che gli esseri umani si uniscono contro gli alieni? Ecco si basa su questo principio).
Sembra che l’essere umano sia bravo a creare problemi risolvibili con la creazione di altri problemi 🤔
Far aumentare l’identificazione individuale con l’appartenenza a un gruppo (per esempio la patria o la nazione), crea un “noi” che entra in conflitto inevitabilmente con un “voi”. Se ci aggiungiamo la percezione della diminuzione delle risorse, quindi pericolo di sopravvivenza, ecco che abbiamo lo scenario perfetto per conflitti incontrollabili dalla ragione, conflitti di sopravvivenza animale, di massa. Gli stessi presupposti che hanno dato il via alla 2º guerra mondiale.
Quello che possiamo fare è uscire dalla tendenza a voler separare per capire, per rassicurarci, per crederci al sicuro da tutto.
Risolvere con noi stessi le nostre paure, le nostre ferite, la frustrazione e rabbia.
Dottoressa Nicoletta De Col
Osteopata
Laureata in psicologia sociale
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