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Osteopatia-Pregiudizi ed empatia


Perché è utile evitare RAGGRUPPAMEMENTI DI IDENTIFICAZIONE? Perché si crea un muro, si crea un “noi” e un “loro”, si creano conflitti intergruppi.


Se lo applichiamo nella salute, diventa pericoloso se nello svolgere un ruolo ci si identifica completamente con esso: un “noi terapeuti” e un “loro pazienti”. Rischiando di entrare nella credenza che il terapeuta non abbia bisogno di aiuto, che abbia “superpoteri” di guarigione, prendere per oro colato quel che dice, che abbia la completa responsabilità della salute del paziente, è così via.


Continuare ad osservare l’altro come un paziente soltanto, ed etichettarlo come tale, anziché vederlo principalmente come un ESSERE VIVENTE che in questa FASE DELLA SUA VITA HA BISOGNO DI UN AIUTO, porta inevitabilmente a un lieve distacco, a tenere fuori dal campo di osservazione alcuni elementi importanti, che ci ricordano che è una persona che PORTA CON SÉ ESPERIENZE E VISSUTI. E il terapeuta a sua volta.


Studi di Leyens e collaboratori (2000) hanno dimostrato che comunemente le persone attribuiscono maggiormente le caratteristiche “dell’essenza umana” ai membri appartenenti all’ingroup (gruppo di appartenenza) piuttosto che a quelli dell’outgroup. Nella dimostrazione di questo effetto di “Outgroup infra-humanization” i partecipanti attribuirono unicamente emozioni umane secondarie (affetto, ammirazione, orgoglio, nostalgia, rimorso) ai membri dell’ingroup più di quanto non lo facessero con l’outgroup. Non ci furono sostanziali differenze nelle attribuzioni per quanto riguarda le emozioni primarie o di base (gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto, sorpresa) che possiedono anche gli animali. L’infra-humanization dunque costituisce una forma di “PREGIUDIZIO EMOZIONALE”, che Leyens e colleghi teorizzano come una negazione all’outgroup dell’essenza umana.

L’empatia è un primo strumento, assieme alla compassione, per facilitare il processo terapeutico.


L’EMPATIA viene distinta in:

- un’empatia COGNITIVA, intesa come “presa di prospettiva” a partire da una maggiore conoscenza dell’altro

- un’empatia EMOTIVA, intesa come insieme di emozioni connesse al mettersi nei “panni dell’altro”.


L’EMPATIA EMOTIVA SI DISTINGUE ULTERIORMENTE:

- empatia “parallela”, consistente nel provare emozioni simili a quelle del target,

- empatia “reattiva”, che consiste nel provare emozioni in risposta a quelle del target (Stephan e Finlay, 1999).




Dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata e massoterapista

Laureata in psicologia sociale



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