Minimo stimolo per massima risposta: il sussurro del tocco osteopatico

Questo post nasce come risposta ad alcuni pazienti che mi chiedono perché 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐞 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞.

Mi dicono “tu non fai chissà che manipolazioni, ma quando mi tocchi sento che cambia qualcosa in me” o “MA IO TI SENTO! Sento una vibrazione dentro il cranio che scende lungo la colonna!” o “sento un rilassamento profondo, interno… ma il tuo tocco è leggero, com’è possibile?”

È possibile per il principio del “𝐦𝐢𝐧𝐢𝐦𝐨 𝐭𝐨𝐜𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐥𝐨”, 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐫𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐬𝐜𝐢𝐥𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐢 𝐛𝐢𝐨𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐞𝐭𝐢𝐜𝐢 (𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐬𝐮𝐭𝐨 𝐛𝐢𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐡𝐚 𝐯𝐢𝐛𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢) 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫à 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐢. 𝐈𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚, per questo è meglio non avere eccessive interferenze (eventi disturbanti) subito dopo il trattamento e sarebbe meglio anche nei due giorni successivi. Alcuni se ne sono accorti e mi dicono che stanno bene con se stessi, 𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗱𝘂𝘁𝗮. Per la legge di Weber-Fechner quando lo stimolo è infinitesimo, la risposta è di elevata intensità verso l’interno, ovvero il sistema si riorganizza.

Lo aveva scritto Hulett docente dei principi osteopatici a Kirksville: 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑒𝑟à 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑝𝑎𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑙𝑒𝑛𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒.

E. Del Giudice, fisico che si occupava di omeopatia, spiegava che è “𝑠𝑢𝑠𝑠𝑢𝑟𝑟𝑎𝑟𝑒” 𝑎𝑙 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙’𝑜𝑐𝑒𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑡𝑜, 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑛𝑛𝑒𝑡𝑡𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑚𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜.💖

Quindi mi chiedo: ha senso continuare a considerare solo il metodo scientifico attuale in cui si osserva l’esito immediato attraverso la riduzione del dolore o miglioramento del movimento biomeccanico?

Ha senso considerare un cambiamento nella persona, essere vivente, solo perché alza meglio un braccio?

La spiegazione di Del Giudice (per chi ha voglia di approfondire):

𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎 𝑏𝑒𝑛𝑒? 𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙’𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑜 𝑎 𝑢𝑛 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑣𝑎 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 (𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒: 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖). 𝐷𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑎 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑎 𝑢𝑛 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑚𝑒𝑑𝑖 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑙 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜. 𝑃𝑒𝑟 𝑒𝑠𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑒𝑐𝑐𝑖𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑎 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎, 𝑚𝑎 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖 𝑟𝑖𝑝𝑒𝑟𝑐𝑢𝑜𝑡𝑒𝑟à 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑒𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 (𝑝𝑒𝑟 𝑒𝑠𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑙𝑎 𝑟𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑝𝑢ò 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑒𝑙𝑖𝑚𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎, 𝑚𝑎 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑛𝑐𝑟𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜). 𝐼𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 è 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒: 𝑠𝑒 𝑖𝑜 𝑑𝑜 𝑢𝑛 𝑝𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑎𝑚𝑚𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎, 𝑖 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑙𝑜 𝑎𝑐𝑐𝑢𝑚𝑢𝑙𝑎𝑛𝑜, 𝑜𝑠𝑐𝑖𝑙𝑙𝑎𝑛𝑜, 𝑝𝑜𝑖 𝑓𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑜𝑠𝑐𝑖𝑙𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑒 𝑠𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑢𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑛 𝑝ò 𝑑𝑖 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜, 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑐𝑎𝑜𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑚𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑐𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑒𝑟𝑒𝑛𝑡𝑒. 𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑛𝑐𝑖𝑝𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑠𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙’𝑖𝑑𝑒𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑒𝑝𝑜𝑐𝑎 (𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎), 𝑚𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑝𝑖ù 𝑐𝑜𝑒𝑟𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙’𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑠𝑚𝑜, 𝑐𝑖𝑜è 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑟𝑖𝑝𝑒𝑟𝑐𝑢𝑜𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑠𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒. 𝐿𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑠𝑚𝑜 𝑎 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜 𝑛𝑜𝑛 è 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑟𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜, 𝑚𝑎 𝑎𝑙 𝑙𝑜𝑔𝑎𝑟𝑖𝑡𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜, 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑠𝑒 ℎ𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜 0,1, ℎ𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 -1, 𝑢𝑛 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 “-“, 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎? 𝐶ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑜𝑡𝑡𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑏𝑜𝑢𝑛𝑑: 𝑙’𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑠𝑚𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜.

Q𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 “𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐬𝐬𝐮𝐫𝐫𝐨” 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐜𝐞 𝐛𝐚𝐬𝐞𝐝 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐞 (𝐄𝐁𝐌), 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐥’𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐜𝐞 è 𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐢𝐦𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐪𝐮𝐢 𝐞𝐝 𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐦𝐞𝐝𝐢𝐨, 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐥𝐨𝐰 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐥𝐚 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭à 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐭à 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢.

1 minuti di silenzio per l’osteopatia che rischia di morire se verrà riconosciuta con i criteri attuali

Dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata e MCB

Laureata in psicologia sociale