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Le riflessioni della settimana

Nel mio canale telegram ogni lunedì inizio con una riflessione che possa portare a un confronto rispettoso


ecco la riflessione della scorsa settimana (vuoi sapere quella di oggi? Visita il canale)


RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA

Non voglio tornare alla “normalità” (di prima).


Se ascoltiamo le nostre emozioni, sensazioni, disagi, pensieri, se osserviamo i nostri comportamenti possiamo capire che cosa vogliamo. È che a volte ci fa male: quello che vogliamo è troppo lontano dalla realtà in cui stiamo vivendo. Bhe, il primo passo per cambiare è accorgercene, il secondo è COME ci siamo finiti dentro, il terzo è COME evitare di ripeterlo, il quarto è COME uscirne, il quindi è toglierci dalla situazione.

Come avrete notato si ripete il COME… nei miei anni di esperienza lavorativa e formativa ho capito che i PERCHÉ alimentano le seghe mentali, i castelli, i muri, addobbano i pensieri e i ricordi, costruiscono sulle macerie, creando confusione. A differenza del tornare sulle PERCEZIONI, che danno spiegazioni, dicono di noi e di come rispondiamo alle situazioni.

Nei perché tendiamo incolpare gli altri.


Quindi, tornando al NON VOLERE LA NORMALITÀ.

Prendo questa frase di un libro sul Wabi-sabi:

Non esistiamo in funzione degli impegni, del lavoro, della società, esistiamo prima di tutto per rendere onore a noi stessi e alla vita che ci è stata data.


Già prima avevo seri dubbi che il modo di vivere fosse SANO, ora sono certa che i mass media mi vogliano far credere che devo ambire a quello che c’era prima: una frenetica corsa verso qualsiasi cosa con lo scopo… quale scopo? Avere più soldi per delle bollette che tanto continuano ad aumentare? Fare carriera per cosa? Per poi vedere che basta un decreto perché io perda il lavoro? Avere più soldi per andare in ferie quando lo stato può decidere al posto mio dove devo andare e se posso farlo? Quale normalità? Nell’ accumulare oggetti che mi fanno desiderare altri oggetti per spendere soldi e quindi dover guadagnare di più?

Non so voi ma IO VOGLIO ONORARE LA MIA VITA, CELEBRARLA OGNI GIORNO, anche quando la maledico, anche quando sembra tutto inutile. Quindi scelgo la NORMALITÀ CHE MADRE NATURA MOSTRA: vivere senza dover dimostrare nulla a nessuno, riposare quando fa eccessivamente caldo, riposare quando ho le mestruazioni, leggere quando piove, uscire quando c’è il sole, scegliere l’essenziale per lavorare meno, seminare amore, essere attiva quando ho energie.


La frenesia che osservo in queste settimane mi fa porre la domanda: questi due anni sono stati sufficienti per disintossicare la società dal bisogno del “sempre di più”?


dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata, massoterapista

laureata in psicologia sociale




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