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Crisi da lock down e shopping

Alcuni rimangono stupiti di fronte a quello che sta accadendo: assalti per delle scarpe o delle tv di 55 pollici in offerta, code ai centri commerciali prima di una chiusura. In realtà era prevedibile: lo stato di stress elevato crea un bisogno di compensazione che noi esseri umani, nell’era del consumismo, soddisfiamo con lo shopping (oltre che col cibo, questo ci ricorda che siamo animali). La frustrazione, la rabbia, la paura (senso di diminuzione delle risorse disponibili) fanno agire d’istinto, come quando si cerca il biscotto, la cioccolata o il salatino la sera (indic’è di stress).

La frustrazione di non poter fare quello che si vuole, la sensazione di impotenza, il vuoto della solitudine alimentano Il bisogno di “riempire”, di “farsi un regalo”, di sentirsi di nuovo “importanti”, e agiamo d’istinto (Crediamo sia razionale) ci convinciamo, per esempio, che Ci serve un paio di scarpe in più (oltre alle 3 paia che abbiamo già).

La paura, la percezione che le risorse disponibili stiano diminuendo fanno aumentare la percezione di pericolo (e nemici) aumenta la rabbia e la probabilità di conflitti sociali nel momento In cui diminuisce la disponibilità delle risorse (cibo, oggetti, ecc) e questo periodo ci sta dando proprio questa sensazione (si veda anche l’assalto ai supermercati). L’assalto all’offerta in questo periodo funzionerà per la maggior parte di noi, perché lo stress accumulato, il senso di vuoto di questi mesi ci sembrerà di riempirlo, invece non si riempirà, non in questo modo.



Nicoletta De Col

psicologa sociale e Mcb www.nicolettadecol.com



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