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Alla ricerca di se stessi


Farò trapelare qualcosa di me, sperando di aiutare qualcuno di voi.


Ricordo molto bene la sensazione di smarrimento che provavo nella prima adolescenza: non sapevo chi ero, cosa volevo, ma proseguii nella strada che era stata decisa così per me e per tutti. Infatti, la strada dell’obbligo scolastico crea quello status mentale assopito che rischia di farci svegliare all’improvviso a 17/18 anni (e adesso anche a 22) con la domanda pesante come un macigno: “chi sono e cosa voglio fare della mia vita!”. Domanda speculare a quella attorno ai 55/60 anni: “cosa ho fatto della mia vita?”, ma questo lo vedremo in un altro articolo.

Per quanto riguarda me, per rispondere a quelle domande, studiai tanto, lessi tanto, i luoghi in cui mi sentivo a mio agio erano pochi. La prima tappa che mi sembrò ovvia fu studiare psicologia… beh, trovai molto poco, anzi, mi dispiacque notare come la “magia” dell’essere umano venisse incatenato in etichette, frammentato e catalogato. La spiegazione delle emozioni veniva ridotta a una dettagliata ricerca di un processo fisiologico. Si parlava di empatia, ma non la vedevo molto presente nel dialogo col paziente: durante gli studi ti abituavi a diventare uno psicologo che osservava l’individuo per studiarlo, invece che ascoltarlo.

La faccio breve: non trovai le risposte nemmeno con la laurea in scienze motorie, con il percorso di postura o massoterapia, alcune in osteopatia. Tanti anni a studiare per trovare chi sono…chi siamo noi esseri umani, anime perse e sparse, smarriti e attoniti di fronte alle stelle, bambini che un giorno diventano adulti e perdono la capacità di meravigliarsi della vita trovando il grigiore della quotidianità e credono di ritrovarla durante le ferie o nei weekend…


In nessun libro possiamo trovare la risposta alla domanda “CHI SONO?”.

Nella mia memoria la prima volta che la vita risale alle elementari, quando la lèssi su un fumetto che riguardava l’uomo delle caverne che si poneva questa domanda. mi piace pensare che da essa sarebbe scaturita tutta la curiosità che avrebbe fatto nascere esploratori, religiosi, scienziati…


Quindi, DOVE E COME possiamo capire CHI SIAMO? carissimi, vi rispondo come spesso capita: vivendo!

Fatemi spiegare bene.

È necessario, prima di ogni cosa, ricordarsi che cos’è vivere, osservando la Natura, non quello che l’essere umano ha costruito credendo che vivere sia qualcos’altro, l’essere umano ha creato l’illusione di vivere, perseguendo una sicurezza che mai potrà esistere senza un percorso personale in armonia con la Natura.

Vivere è percepire se stessi e la Natura. Possiamo percepire noi stessi attraverso le emozioni, conoscerci in base a quello che proviamo stando in una situazione: le nostre reazioni emotive non sono colpe degli altri, ma danno informazioni su noi stessi, ci dicono quali ferite abbiamo ancora aperte, quali sono rimarginate ma sensibili.

La risposta al “chi sono?” si costruisce. Innanzitutto cercando ricordiare che viviamo attraverso l’essere e non il fare o l’avere. L’essere viene prima di tutto, il resto è solo una proiezione. usiamo una metafora: il nostro cuore è una luce dentro una lanterna, i nostri comportamenti sono delle figure in cartoncino attorno alla lanterna, che si proiettano sui muri. siamo noi a decidere quali figure vogliamo si proiettino nel mondo (sui muri) e se ci lamentiamo di quel che vediamo non dobbiamo far altro che conoscere noi stessi (trovare la nostra luce) e scegliere i nostri comportamenti (le figure in cartoncino).

È questo che dice la filosofia orientale quando parla di cambiare se stessi per cambiare il mondo.

Per sapere chi siamo serve una vita piena di emozioni, di errori, di domande, di coraggio (azione col cuore), di pause, ma soprattutto del ricordo che siamo parte della Natura. La natura che non esprime giudizi, creatrice quanto distruttrice, custode della forza vitale, del soffio di vita che la dà e la toglie, eterna nella ciclicità.


Quindi, ricordate che la vita serve ad esplorare se stessi, per quando ci perdiamo possiamo fermarci (non è vero che si deve andare sempre avanti, vi prego non cadete nel tranello del consumismo!) e la Natura è sempre presente: ci ricorda che la forza dentro di lei è presente anche dentro di ognuno di noi.

un abbraccio anime in cammino, se volete potete condividere quello che scrivo.


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dottoressa Nicoletta De Col AMORE e Psiche

massoterapia - osteopatia - psicologia




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